Vicino casa,
vagheggiata ma ancora mai percorsa, oggi passeggiata d'esplorazione
lungo il cammino per Pian dea Baea in valle San Liberale.
Arrivati di buon
mattino all'ampio parcheggio, s'intuisce fin da subito che non saremo
soli, tante sono le auto da immaginare un evento particolare,
speriamo non di rombanti centauri. Solo dopo pochi minuti, in
direzione dei sentieri, intendiamo trattarsi del nutrito popolo degli
escursionisti della domenica salito così copioso dalla vicina
pianura.
Ci pensa la ripida
salita a sfoltire qualsivoglia assembramento, tanto che, poco dopo,
io e mio marito ci troviamo soli a salire a testa bassa e, senza
panorami, accompagnati per il primo tratto solo da fioriture di
bucanevi e qualche primula.
Più si sale e più le montagne sembrano abbracciarci, i pensieri si rimpiccioliscono come i colli dietro casa che riconosciamo giù in primo piano, davanti alla pianura che li separa dalla magica visione del mare che oggi ci sorprende così superbamente nitida. Si sale sempre con fatica costante mentre qualcuno tra i più veloci e mattiniero già scende, quand'ecco che scorgiamo un bel camoscio. L'emozione fa battere ancor più forte il cuore.
Mi sento appagata come non avrei immaginato ma... non è ancora finita! Lungo il percorso compaiono qua e là attaccati ai rami degli alberi degli oggetti non identificati. No, tranquilli, non abbiamo avvistato certo degli UFO ! Sembrano invece delle curiose opere d'arte lignee, a volte colorate a volte al naturale, graziose, un po' naif. Rami, legnetti, e altri elementi naturali appesi a un filo come i sogni, son collane per gli alberi. Il vento fa ondeggiare questi “gioielli” e la fantasia di chissachi regala a chi lo vuole, un tocco delicato di meraviglia e suggestione.
Tornerò, torneremo.
Più si sale e più le montagne sembrano abbracciarci, i pensieri si rimpiccioliscono come i colli dietro casa che riconosciamo giù in primo piano, davanti alla pianura che li separa dalla magica visione del mare che oggi ci sorprende così superbamente nitida. Si sale sempre con fatica costante mentre qualcuno tra i più veloci e mattiniero già scende, quand'ecco che scorgiamo un bel camoscio. L'emozione fa battere ancor più forte il cuore.
Mi sento appagata come non avrei immaginato ma... non è ancora finita! Lungo il percorso compaiono qua e là attaccati ai rami degli alberi degli oggetti non identificati. No, tranquilli, non abbiamo avvistato certo degli UFO ! Sembrano invece delle curiose opere d'arte lignee, a volte colorate a volte al naturale, graziose, un po' naif. Rami, legnetti, e altri elementi naturali appesi a un filo come i sogni, son collane per gli alberi. Il vento fa ondeggiare questi “gioielli” e la fantasia di chissachi regala a chi lo vuole, un tocco delicato di meraviglia e suggestione.
Tornerò, torneremo.