venerdì 30 marzo 2012

quasi amici


Mi sveglio come  sempre all'alba e aprendo il portone del garage per far uscire la mia piccola ed agile utilitaria per la partenza verso la scuola di mia figlia, mi inebrio alla visione e al profumo delle fioriture dei ciliegi, dei peschi e dei susini nel mio giardino. A terra gialli pansè fanno pandant con le piante di limone cariche di frutti dorati,  preludio imminente di profumato limoncello casalingo. Gli uccellini trillano e cinguettano allegramente, invito goloso a glorificare immediatamente la mezz'ora quotidiana di e-podismo... Uffa ! Prima di andare al lavoro devo sbrigare ancora qualche faccenda, non ce la farei mai,  e poi mio marito si è svegliato con la luna storta, preferisco non sprecare energie in vane discussioni, sbrigarmi e partire prima possibile! La disfida aspetterà.
Finita la mattinata lavorativa  di gran carriera verso Montebelluna per il ricevimento dei genitori, il famigerato "colloquio". Attendendo l'ora fatidica faccio scorrere la mezz'ora epodisticasulla cicolpedonale sterrata che fiancheggia il canale artificiale Brentella dietro la scuola. Accaldata, entro controvoglia a scuola ma stavolta, contro ogni previsione, riesco a sbrigarmela più velocemente del solito e alle cinque ho già finito.
Riparto verso il cinema con care amiche a ridere e commuovermi con un dolcissimo film delicato ma al tempo stesso molto divertente. Bello davvero !!
Quasi amici - trama del film

giovedì 29 marzo 2012

l'indomani ...

...ovvero ripensando, in ordine di apparazione, a Giulio, Lucio, Giancarla, Mirna.



Stamattina all' alba, al suono della sveglia,  trasalisco non poco e un’indolenza svogliata  mi suggerisce di girarmi dall’altra parte;  ho fatto tardi ieri sera e me ne starei davvero volentieri ancora un pochino a dormire. Tuttavia gli impegni quotidiani  chiamano forte ed  incuranti. Voglia o non voglia, piaccia o meno,  urge dar loro una pronta risposta senza esitazioni.
Ciononostante, una sensazione piacevole e delicata di compiutezza mi pervade, la missione "Dalla nebbia alle nuvole" può dirsi conclusa e la testimonianza dei sorrisi di approvazione e delle parole di apprezzamento di tante persone testimoniano che il ciclo delle serate sul camminare è davvero piaciuto.
Gli astanti, ognuno a suo modo e per quel che abbisognava,  ne hanno tratto qualcosa di buono.
Da parte mia,  affiancare Lucio nell’organizzazione è stato un onore che mi ha portato un grande arricchimento personale, un viaggio divertente, singolare e gratificante. Ho potuto constatare, conoscendole  un poco,  come le persone invitate a raccontare la propria esperienza, lui compreso, siano Uomini e Donne con la maiuscola. Certo  persone non  inquadrate in schemi convenzionali, mai banali,  che con umiltà sanno arrivare al cuore delle persone testimoniando con il proprio modo di essere,  ancor prima che con la parola, quanto ognuno di noi possa raggiungere con le proprie capacità i propri obiettivi, sperare ancora di realizzare qualche sogno ormai sopito o ancor meglio, appena nato. Individui che ti fanno sentire grande semplicemente per quello che sei, che ti incoraggiano  per quel poco che riesci a fare come fosse una grande impresa, che gioiscono dei successi degli altri come fossero i propri, che sorridono sinceri e non pretendono di insegnare nulla a nessuno ma ti stimolano ad elevarti un poco dalla mediocrità, con nonchalance ti accendono la vita.
Grazie.
giorno 89: OK


 ,



mercoledì 28 marzo 2012

fiori e nuove sfide



La giornata inizia con e-podismo che lancia nuove sfide proprio mentre stiamo arrivando al traguardo della disfida dei 100 giorni. Esaminato il ventaglio delle offerte, temerariamente e per emulazione, decido di scegliere la più ...“tosta”,  ahah ! Ormai, chi potrebbe  fermarmi?
Pausa pranzo girando la campagna sotto un sole caldo da sembrare maggio con la solita carissima amica compagna di disfida. I prati intorno sono un tripudio di fiori,  le piante di ciliegio sono un incanto e guardare con emozione  il cielo così azzurro e terso da sotto in su è una meraviglia per gli occhi e per l’anima.
Allegramente arriviamo in trenta minuti al traguardo in piazza dove un’altra nostra giovane amica, compagna di camminate e disfide,  ci offrirà un caffè alla macchinetta, buonissimo!
Una collega curiosa, invece scandalizzata, passando “casualmente” nei pressi del mio ufficio mi guarderà inorridita  per la mia maglietta mezzemaniche e scarpe da ginnastica…, citando il grande Mannarino mi verrebbe spontaneo da suggerirle: “Vivi, che non avrai nient’altro di meglio da fare finchè non sarai morta!!!” ma rinuncio, certo non potrebbe comprendere. Penso invece alla grande serata in programma fra poche ore, Mirna sì che è una donna dalle emozioni che rimangono nel cuore! Sono decisamente le persone come lei quelle dalle quali preferisco farmi coinvolgere! Stasera si va al circolo polare artico e oltre!
88 !

martedì 27 marzo 2012

mezz'ora d'aria


Pausa pranzo che corrisponde con la mezz'ora della disfida.
Un tramezzino veloce e poi via, a respirar la primavera!
Un venticello tiepido mi accompagna mentre me ne vado camminando in ammirazione delle fioriture sui rami di alberi da frutto, bianche soprattutto. Nei prati macchie colorate mi confermano l'arrivo della buona stagione  malgrado un inverno assai indulgente. Cinguettii e gorgheggi in sottofondo  fanno da colonna sonora a questa mezz'ora che mi rigenera ma passa troppo in fretta.
Un caffè prima di entrare in ufficio chiude la parentesi di libertà.
87

lunedì 26 marzo 2012

oh sì…


Sono spesso accusata di essere un’entusiasta, di tuffarmi esageratamente  in quel che faccio. Il  mio slancio è pensato eccessivo, spesso non compreso.  Io invece ne traggo un’energia positiva che mi fa solo un gran bene e ne godo appieno... finchè dura,  per poi passare ad una nuova passione che mi rigenererà ancora e ancora…

***************
Che belle che sono le donne innamorate. Volano leggere per il mondo, felici di ciò che portano nel cuore. Non sono come gli uomini con le tasche sempre piene di zavorre. Le donne no, quando amano abbandonano qualunque peso, ogni limite mentale e senza tentennamenti lasciano che il sentimento che provano le invada divenendo linfa vitale. Piccoli puntini luminosi che rubano sorrisi al loro passaggio. Capaci di sprigionare luce nel buio più cupo. Le riconosci dallo sguardo, ti osservano e quasi non ti vedono. La vita stessa sembra scorrergli negli occhi e tutto diventa uno schermo su cui proiettare la propria bellezza. E’ un momento magico, ogni volta unico, che le trasforma rigenerandole. Germogliano e sbocciano aprendosi alla vita stessa. Non importa se l’oggetto del loro amore sia un’idea, un progetto, un figlio, un uomo. Le donne, qualunque cosa stiano amando la prenderanno tra le mani e la renderanno il centro della propria creatività. Trasleranno in lei o in lui se stesse e cercheranno di apportare, a ciò che amano, quanto di più meraviglioso serbano nei meandri della propria anima. Le donne innamorate non temono nulla, diventano forti, spavalde, incredibilmente “donne”. Sono nate per amare e quando ciò accade un’energia impensabile pervade il loro corpo, ricarica i loro pensieri e anche la donna più minuta, apparentemente fragile, diventerà una torcia inesauribile capace di illuminare il buio più misterioso. Ma nulla sarà più misterioso per lei, lei tornerà ad essere quella donna atavica che ogni donna porta in se e lascerà che l’istinto la guidi la dove nessuno, neanche lei, immaginava di poter arrivare. Ed arriverà, oh sì…statene certi arriverà. Ce la farà perché nulla può fermare una donna innamorata. Lei sa, lei porta dentro di se l’unica vera meraviglia di questa nostra strana esistenza: il sapere e volere amare. E’ questo che la rende una forza della natura. Un miscuglio di fantasia e particolarissima energia che solo noi donne sappiamo riconoscere e non temere. E’ lì, in quel miscuglio che saprà ascoltare la musica che sa cullarla e cullare. O ritrovare i passi di quella danza pazza che le farà battere i piedi e piroettare quando un minuscolo gesto la farà gioire. O ridere come una bambina con le sue amiche con cui, complice, condividerà la felicità che sta provando. E sempre lì, in quel miscuglio troverà l’orgoglio e la dignità con cui sa tendere la mano e perdonare, fin dove il buon senso le indicherà. Ma una cosa è certa, non sarà mai nel saper amare che potranno offendere se stesse, casomai potrebbe accadere nel suo contrario. Le donne innamorate…che meraviglia!

(letto e piaciuto su http://emozioniparole.myblog.it/)
86, fatto !!!


domenica 25 marzo 2012

domenica di primavera


Bella la passeggiata del nordic odierna tutta con Maria. Mi sono veramente divertita a camminare ammirando le vedute panoramiche della conca feltrina e chiacchierando amabilmente senza sosta insieme a lei che alla sua età è molto più giovane di tante trentenni!
E che risate all'inseguimento sbagliando pure strada!
Accolte all'ultimo chilometro di quattordici  da un  vero signore  che gentilmente  ci aspettava, (arriviamo, arriviamo !) tagliare il traguardo è stato un giochetto da "ragazze".
La giornata è proseguita con gli amici in allegra sincera e spensierata compagnia fino a sera, un bellissimo deja vu, che fa bene al cuore!

Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere 
un’esistenza felice, la più grande è l’amicizia. 
Epicuro
85 !!

serenità&allegria


Giornata memorabile. Risate a crepapelle, amicizia sincera e una bellissima passeggiata tranquilla in un contesto naturale piacevole che dà serenità.

La vita è  bella !
Grazie amici !




venerdì 23 marzo 2012

ritmo


Dopo cena parto allegra per la disfida numero ottantatre. 
Alterno due canzoni ripetutamente
Con la prima, Rudy & Hilda  di Vidiek succede un miracolo. Eih,  questa musica è stregata. mi fa ...correre senza la mia volontà!

 
Coi pirati dei caraibi invece vado vivace di camminata veloce.
:-O


Che ritmo stasera!
:-)


giovedì 22 marzo 2012

linfa vitale


Dopo l'indimenticabile serata di ieri con gli impareggiabili  Giancarla Agostini e Lucio Dorz, ti pare che oggi non abbia desiderio, anzi,  la frenesia dell'andare?
Le emozioni provate ieri sera a sentire i loro racconti sono linfa per me!
E allora giù per i campi ripensando alla grande serata!



Quanto da imparare da due persone così: sono i migliori eppure l'umiltà è una delle loro doti più evidenti. Chapeau!

Se in cuor tuo credi di meritare qualcosa in più della pura elemosina, abbandona il carro vizioso e affinchè in te rimanga ancora traccia di uomo, dileguati nella notte, quando tutti dormono, senza far rumore… e l’unica ombra che ti porterai dietro sarà alla stregua di un brutto sogno.
Questa notte è già domani…
oggi ben due ore,  altro che mezz'ora eh eh



ottanta voglia

martedi 20 marzo - mercoledì 21 marzo



Di mezz'ora in mezz'ora siamo ormai in vista del traguardo.
Due giorni di disdife risicate senza senza panorami, inseguite arrancando nei ritagli di tempo.
Gli impegni...impegnano!
Ho comunque una grande voglia di continuare, che sia la primavera, una nuova passione o cosa non so.
Mi sento bene, mi diverto e percepisco che un poco sto crescendo.

LA SPACCATA DELLE PASSIONI
La cura del corpo riceve giusta attenzione, sino al razzismo estetico e l’ossessione dietetica. Le palestre sono piene, ci va anche mio figlio, che passa il tempo a sollevare pesi e rimetterli dove erano prima. A casa non raccoglie i calzini, pesano poco. Lo faccio anch’io, però non ho la contraddizione della palestra. Preferisco frequentare una palestra dello spirito, dove ci si esprime, si comunica, si elimina il sussiego, si mette su umiltà, ci si misura senza competizione e record. Dove condividere i nostri interessi, per i quali potremo usare i punti interrogati e esclamativi; le nostre passioni faranno la spaccata; la nostra curiosità ci porterà a torsioni senza ritorsioni. La nostra palestra non ha un’offerta chiusa. La riempiremo di iniziative, prove, aggiustamenti, l’infinitamente difficile diventerà semplice, l’ostico verrà addomesticato. Il palloso, no, quello non verrà e basta. Presuntuoso? Ditemelo fra un anno, quando avrò argomenti attuati per rispondervi.
Nino Nonnis - Università di Aristan
80-81


martedì 20 marzo 2012

la pioggerellina di marzo

lunedì 19 marzo

Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?
Passata è l’uggiosa invernata,
passata, passata!
di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia
che in cielo si pigia,
domani uscira’ Primavera
guernita di gemme e di gale,
di lucido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d’ale,
di nidi,
di gridi,
di rondini ed anche
di stelle di mandorlo, bianche......
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
Ornati di gèmmule d’oro?
Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l’ascolta è felice.
La memoria va a questa allegra poesia in rima imparata alle elementari,  che anche quest'anno mi è tornata alla mente alla prima pioggerella. Nel pomeriggio ha smesso e la disfida ha avuto anche oggi il suo degno compimento.


79

domenica 18 marzo 2012

occhi verdi e artigli affilati


Dopo un bel sonno ristoratore, giro la pagina malinconica di ieri. 
Oggi mi sento grintosa determinata e felice.
Manca poco alla serata clou del mercoledì e mi sembra di essere tornata ai tempi di quand'ero io la bibliotecaria che organizzava gli eventi. Ricordo in particolare un torneo di dama nato in sordina al quale inaspettatamente aveva partecipato con soddifazione gente da tutta la regione. Il presidente del comitato di gestione della biblioteca era allora il mio attuale capoufficio, evidentemente squadra vincente non si cambia!
E squadra vincente sarà quella di mercoledì, ne sono certa. Solo a lasciarli traquilli quei due ci stupiranno con racconti e immagini incredibili.
La disfida è stata onorata già di buon mattino. Parcheggiata l'auto nei pressi del ponte sul Lastego, sono andata con mio marito a piedi al mercato domenicale di Crespano a comprar mele dai trentini, arance dai siciliani e formaggio dal contadino. Mezz'ora abbondante in un contesto differente dal solito.

sabato 17 marzo 2012

malinconia


Oggi escursione pomeridiana col gruppo del nordic. Non so se abbia contribuito la musica che ho ascoltato in auto arrivando fin qua o la mattinata lavorativa del sabato che mi prende sempre tanta energia o stressanti inutili discussioni, ma mi sento malinconica, svogliata, triste. Provo la stessa sensazione di quando da bambina si rompeva un giocattolo. Eppure le persone con cui parlo camminando sono amabili e la cordialità di alcuni in particolare è davvero speciale. La passeggiata calca però posti già visti e niente mi aspetto di nuovo, si sta provando il percorso di una prossima gara e sono davvero sollevata che al quarto chilometro si passi vicino alle auto. Vado via.
Rincasando, stessa colonna sonora dell'andata, sono imbrigliata dalla malinconia, mi sento un groppo in gola che è assenza di persone a cui voglio bene. Tutti lontani coloro con i quali vorrei essere in questo momento, mio padre, mia sorella, mio figlio e un paio di amici speciali. E' di tutti voi che avrei bisogno in una giornata così. Sento allora un richiamo forte e inverto il senso di marcia. Poco dopo, davanti alla tomba di mio padre,  mi rassereno. Il potere di tranquillizzarmi del suo dolce sorriso e il profumo delicato dei garofanini mi invadono e  danno pace.

Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto..che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!(Paulo Coelho)



il silenzio


La mia anima mi ha parlato,
fratello, e mi ha illuminato.
E spesso anche a te l'anima parla
e ti illumina.
Tu infatti sei come me,
e non c'è differenza tra noi,
se non questa:
io esprimo cio che è dentro di me
in parole che ho udito nel mio silenzio,
mentre tu custodisci tacito
cio' che è dentro di te.
Ma la tua silenziosa custodia
ha lo stesso valore del mio tanto parlare.

Kahlil Gibran

Feltre

Venerdì 16 marzo.
Fallito miseramente il primo tentativo di disfida del pomeriggio. 10 minuti andando a fare la spesa sono insufficienti e io ho troppe cose da fare.
Arriva la sera e mio marito, festeggiato del giorno, esprime il desiderio di andare a mangiar la pizza, magari a Feltre per cambiare,  dato che è il giorno del suo compleanno.
Sono contenta, ma nello stesso tempo fremo. Qui la disfida s’ha da fare, vuoi vedere che proprio adesso che siamo all’ultimo quarto dell’impegno quotidiano mi tocca buttare tutto all’aria?
Che destino, anche il nome della pizzeria , San Fermo, non induce a pensare a competizioni sportive…
Arrivati, scegliamo un tavolo con vista panoramica allettante sulla cittadella di Feltre, il torrione del castello di Alboino è  illuminato, mi piace davvero sto  posto ed veramente gradevole stare qui. Anche l’ambiente è rilassante, musica giusta di sottofondo, pizza ottima, personale gentile. Quand’ecco che il festeggiato sostiene  di intravvedere alle mie spalle  il marito di una mia amica, mi giro e…ma sìììììììì  c’è proprio Miriam, una mia compagna di scuola delle superiori tra le più affezionate che avevo perso di vista da un po’. Ci abbracciamo strette sorridenti felici e dopo un breve riassunto sommario degli ultimi anni ci diamo appuntamento proprio qui giusto fra un mese, data fissata da tempo per la rimpatriata del trentennio dal diploma.
Uscendo dal locale, comincio a pensare alla disfida a…voce alta.  Mio marito, sant’uomo, non propone di fare una passeggiata a Feltre centro storico? Sono salva!
Parcheggiata l’auto,  passiamo in via Nassa davanti  all’istituto dove ho frequentato le superiori. Quanti ricordi imboccando i gradini della salita Cesana tra il duomo e la scuola!  Entriamo da porta Pusterla in uno dei  luoghi più affascinanti di Feltre dove non manchiamo mai di passare ogni volta che visitiamo questa cittadina. Percorro allegra la scalinata  davanti ai miei familiari, per guadagnare per prima, incredula del  mio passo,  la scenografia di Piazza Maggiore. Grazie ad una telefonata del mio primogenito di auguri al papà,  per un momento l'intera famiglia si ricongiunge. Sta andando in treno a Paris e conveniamo, presi da un po' di nostalgia, di andar presto a fargli visita.
La disfida è alfine onorata alla grande  anche oggi e comincio a intravvedere il traguardo.

venerdì 16 marzo 2012

con la gioia nel cuore


Giovedì 15 marzo.
Le giornate luminose permettono di onorare la disfida con più facilità e i miei acciacchi di stagione, che mi accompagnano ormai da un  mese, sono finalmente in via di guarigione.
Alle  cinque del pomeriggio  mi avvio ad intraprendere  la disfida del giorno 75.
Oggi sono proprio soddisfatta, la serata di ieri è stata un successo gratificante e tutte le persone che vi hanno partecipato sono rimaste allettate dal racconto,  ma ancor di più dalla sensibilità, simpatia, conoscenza e fascino di Giulio. Similmente al pifferaio di Hamelin, ci ha attratti nella sua esperienza iniettandoci quella voglia di tirar fuori i sogni ammuffiti dai nostri cassetti alla quale nessuno degli astanti, con una certa emozione, ha saputo resistere.
Così fantasticando,  mi accorgo di aver dimenticato la macchina fotografica che avrei voluto con me quindi, proprio quando sono in fondo alla valle dietro a casa mia, decido di tornare a prenderla. Ma tu guarda, non ci credo neppure io, ma mi trovo ad affrontare la ripida salita fino in cima ....correndo! Mi vien proprio da ridere e poco dopo..da tossire. Sono così meravigliata di me stessa che quasi quasi mi preoccupo. La passeggiata di un'ora mi dà modo di recupare la scarsa "performance" di ieri da farmi sentire più tranquilla con la mia coscienza.
Arrivo a casa con la gioia nel cuore.

giovedì 15 marzo 2012

si comincia


mercoledì 13 marzo
Oggi la vera sfida consiste nel trovare il tempo per...la disfida! Una corsa contro l'orologio.
Oh mamma, che giornata frenetica !
Stasera ci sarà la prima delle serate della rassegna "Dalla nebbia alle nuvole" e non vedo l'ora di sentire cosa ci racconterà attraverso le sue immagini Giulio, davvero un viaggiatore speciale e grande uomo.
Stamattina mi sono alzata più presto del solito e inizio a guadagnarmi la pagnotta con un'ora di anticipo. Salto la passeggiata del mercoledì  causa una noiosissima quanto inutile  riunione dove le puntualizzazioni di un paio di leccapiedi stentano a tenermi a freno. Quando, nel tardo pomeriggio finalmente torno a casa,  divoro un panino che sarà sia pranzo che merenda e parto a piedi per sbrigare un paio di faccende.  Allungo il giro fino ad arrivare a malapena ai fatidici trenta minuti e poi riparto, altri sedici chilometri e più di auto, destinazione centro culturale... pant pant ...
E' stata dura ma ce l'ho fatta!


Ore 20.30:  ci siamo,  inizia il ciclo delle nostre conferenze, e sia !

Grande serata !!! Ai convenuti spiacerà perfino alzarsi dalla poltrona dopo due ore intense di emozioni fra stupore, interiorità, risate, ammirazione e un po' di malinconia dettata dalla voglia di tirar fuori una buona volta i propri sogni dal cassetto.


lunedì 12 marzo 2012

settedue


Oggi, tornando da San Zenone, ho in mente di fermarmi per fare una bella passeggiata dalla parti di Sopracastello. I lavori stradali mi fanno tuttavia deviare dal percorso immaginato e, parcheggiata la piccola utilitaria color del cielo accanto a una chiesetta agreste, mi trovo a camminare in un posto indefinito che suppongo essere non lontano dall'Oasi di San Daniele.
E' però sorprendente quanto sia  trafficata  questa stradina in mezzo ai campi, le auto che sfrecciano mi innervosiscono, il loro passaggio mi fa tossire, non ci si può godere tranquilli il paesaggio, non è questo che vado cercando. Mi arrendo. Fallisce così miseramente dopo soli quindici  minuti il mio primo tentativo odierno di onorare la disfida dei cento giorni.
Verso le sette quando ancora non è proprio buio ma in cielo brillano le stelle, ritento il mio compitino quotidiano. Stavolta senza la musica dell'i-pod cerco di sentire i miei passi e perdendomi nei miei pensieri assolvo diligentemente e senza problemi la "competizione".

settantadue

venice ultramarathon


Il giorno 71 della disfida, a differenza dei giri serali sul consueto percorso dei giorni 69 e 70, finalmente si va in trasferta !
Addio soliti luoghi, si scende in laguna.

Abbiamo stabilito di attendere al traguardo della 24h "Venice Ultramarathon 2012" la mitica Giancarla Agostini che la prossima settimana ci onorerà di partecipare con Lucio  a una delle serate sul camminare che abbiamo organizzato al centro culturale.  Quei due sì che possono intendersi !
 Quando arriviamo al parco di San Giuliano, questo fenomeno di ragazza, corre già da ventitrè ore e mezza, eppure ci accoglie con un bel sorriso smagliante sollevando verso l'altro  quattro dita della sua mano destra  a indicare la sua posizione in classifica generale.
 Sono a dir poco esterrefatta poichè a quest'ora l'avrei immaginata distrutta per la fatica...Che forza!
Intanto  davanti ai mei occhi allibiti sfilano, ormai prossimi alla meta, atleti di diverse generazioni oivviamente alcuni più pimpanti di altri, ma tutti con una luce in volto che testimonia la certezza di avercela ormai fatta, di aver superato ancora una volta la sfida con se stessi.
Confronti  per me inimmaginabili, ma sicuramente uno stimolo  per tentare un po' di più.
Ammirazione e gratitudine per questi incredibili sportivi di ogni età.
Mi sollevo un attimo constatando che almeno sono arrivata qua dalla stazione a passo veloce senza fiatone, ma chi l'avrebbe mai detto che proprio io un giorno mi sarei trovata a presenziare ad un avvenimento del genere?
Come si enuncia che non ci son più le mezze stagioni, si può affermare che anche io non sono più proprio uguale a colei che tutti erano abituati a conoscere, e per fortuna!
La disfida odierna di 5 chilometri in velocità dalla stazione di Mestre per arrivare in tempo al traguardo all'andata e i 5 di ritorno per salire al volo sul treno di mezzogiorno, è stata un'esperienza davvero propositiva e felice per cercare di migliorarmi un poco.


71


giovedì 8 marzo 2012

disfida di sera bel tempo si spera

Dopo un primo tentativo fallito nel pomeriggio, disfido ancora alla sera dopo cena.
C'è la luna piena. La temperatura è buona e i tennisti hanno ripreso dopo un bel po'  le loro partite serali. Non noto altre novità. Incontro due coppie a passo svelto nel senso contrario al mio. Stasera  mi dà il ritmo Jovanotti e rispetto il compitino numero 68 senza infamia e senza lode. ;-)


mercoledì 7 marzo 2012

ricordo

mercoledì

Oggi sono due anni che non ci sei più ma il ricordo di te e del tuo sorriso rassicurante  mi accompagna costantemente.  Oh mio capitano, come vorrei assomigliarti almeno un po'. Ai miei bambini hai dato così tanto che mi piace menzionare una  favola che a te sarebbe senz'altro piaciuta

 LA PICCOLA LARVA E LA LIBELLULA
da Agnes Browne nonna di Brendan O'Carrol

C'era una volta, sul fondo di uno stagno tranquillo, una colonia di larve d'acqua. Le piccole larve erano tutte molto felici anche se vivevano lontano dal sole. Trascorrevano lunghi mesi indaffarate, spostandosi velocemente nell'acqua e sulla soffice melma del fondale. Tutte avevano però notato che, di tanto in tanto, una di loro perdeva interesse alle attività delle compagne. La larvetta solitaria si arrampicava lungo lo stelo di una delle ninfee dello stagno, pian piano spariva allo sguardo delle amiche e nessuno la rivedeva più.
"Guarda" - disse una volta una delle piccole larve a un'altra - "una di noi sta salendo su per lo stelo della ninfea. Secondo te, dove sta andando? Su, sempre più su, pian pianino, dove va?". E proprio mentre la stavano osservando, la piccola larva sparì. Le sue amiche aspettarono e aspettarono ma lei non tornò più."È strano" disse una larva all'altra. "Ma non era contenta qui?" chiese una seconda. "E dove pensate che sia andata?" aggiunse una terza. Erano tutte molto perplesse. Alla fine, una delle larve d'acqua, quella che era a capo di tutta la colonia, riunì le compagne e disse: "Ho un'idea. La prima tra noi che salirà su per lo stelo di una ninfea deve promettere che tornerà a raccontarci dove è andata e perché". "Promesso!" dissero tutte solennemente.
Un giorno di primavera, non molto tempo dopo, la stessa larvetta che aveva proposto il piano si ritrovò a scalare lo stelo della ninfea. Saliva su, sempre più su. E prima ancora di rendersi conto di cosa stesse facendo, aveva ormai attraversato lo specchio d'acqua e si era ritrovata sulla larga foglia verde di una ninfea che galleggiava in superficie. Lì, si era addormentata.
Quando si risvegliò, si guardò intorno con sorpresa. Non riusciva a credere ai suoi occhi: era avvenuto un incredibile cambiamento! Si accorse di avere quattro grandi ali d'argento e una lunghissima coda. Il calore del sole la asciugò rapidamente, lei mosse le ali e si ritrovò improvvisamente a volare in alto, sopra la superficie dell'acqua: era diventata una libellula.
Lanciandosi in picchiata e volteggiando in grandi curve, volava nell'aria, emozionata da una novità così grande. Dopo un po', atterrò felicemente sulla foglia della ninfea per riposarsi. E proprio in quel momento guardò in basso, verso il fondo dello stagno. Si trovava esattamente sopra le sue vecchie amiche, le larve d'acqua! Loro se ne stavano come al solito a correre qua e là, proprio come lei aveva fatto fino a poco tempo prima. Solo allora la libellula si ricordò della promessa: "La prossima di noi che salirà su per lo stelo della ninfea tornerà a raccontarci dove è andata e perché". Senza pensarci due volte, si lanciò a capofitto nell'acqua. Però, appena toccò la superficie, rimbalzò via: ora che era diventata una libellula non poteva più rientrare nell'acqua. "Non posso a tornare," - disse dispiaciuta - "ci ho provato, ma non riesco a mantenere la promessa; comunque, anche se riuscissi a tornare, nessuna delle mie compagne mi riconoscerebbe. Mi sa che non posso fare altro che aspettare fino al momento in cui anche loro saranno diventate libellule. Solo allora capiranno cosa mi è accaduto e dove sono andata". E la libellula, con un battito di ali, volò via nel suo nuovo mondo di sole e di aria.
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Due anni senza te, due giri di disfida. Non ricordavo di aver già adempiuto all'impegno nella pausa pranzo  del mercoledì e...udite, udite, l'ho ripetuta nel buio della sera facendo i salti mortali per riuscire a trovare il tempo.
Questa è bella!






passi nel buio

Martedì.
Dopo le nove di sera, lasciato il ragù sobollire a fiamma minima per il pranzo di domani, me ne vado a camminare  svelta per il piccolo centro della pedemontana del Grappa dove risiedo. 
Niente che sia degno di nota, ne' paesaggi mozzafiato,  ne' situazioni particolari, ne' compagni sulla via,  ma passo dopo passo,  e forse proprio di più nel  buio, ci si sente più vicini a sé e alle proprie sensazioni.
Evviva la disfida !! 
66

lunedì 5 marzo 2012

non sono perfetta

Lo so, non sono perfetta. Ma chissenefrega!
Nemmeno la luna è perfetta: è piena di crateri.
E il mare? Nemmeno lui: è troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito!
Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali.
(Bob Marley)

La settimana inizia in un turbine di fatti che mi travolgono fin dal mattino. Al lavoro ultimamente ci sono così tante noie che in anni di servizio non avevo mai riscontrato ma non entrerò di certo nel vortice di paranoie generalizzato! Qualche piccolo malinteso risolvibilissimo col buonsenso mi arriva intanto tramite sms.  Una donna che ha ben ragione di essere disperata mi chiede consigli  piangendo avvilita. Impotente Cerco di confortarla con un tenero abbraccio

Al pomeriggio, camminando pieveloce per la disfida, il mio pensiero è ancora per lei. Mi chiedo perchè ci sia chi ha tutto e chi niente, perchè chi sano e chi malato, chi fortunato e chi no, perchè, perchè ....
Risposta non c'è o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà. (B.Dylan)
La giornata si risolleva la sera al telefono  con un'amica sincera e preziosa che mi fa sentire amata e fortunata.

domenica 4 marzo 2012

bucanevi


Per festeggiare il compleanno della mamma, oggi a pranzo un'abbondante porzione di "tagliatelle all'imbarcadero". Il paradiso!
Ora per annullare qualche caloria tocca un po' di purgatorio: camminare, camminare, camminare...
In verità parto volentieri a rotta di collo (!?) giù per i campi.
Il terreno è un po' umido e i bastoncini da nordic walking vi si piantano che è un piacere. E' davvero una bella sensazione andare a cuor leggero in un mare di bucanevi! La temperatura è primaverile e i contadini hanno concimato i campi. Nei vigneti i tralci sono stati tagliati e lagati e le gemme sui rami degli alberi sembrano stentare a contenersi.
Si percepisce una placida sensazione di attesa per lo scoppio imminente di un'altra primavera.
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