venerdì 7 dicembre 2012

affinità


Ieri,  un'altra giornata da rubricare come indimenticabile.

  Ingredienti:

- amici: pochi e di ottima qualità;
- ambiente naturale: magico e raggiungibile in poco tempo;                
- periodo: quello giusto come orario e stagione;
- stato d'animo:  disteso, talvolta brillante, un po' romantico.

Breve consultazione  all'ultimo momento e partenza immediata verso il punto d'incontro subito dopo la mattinata lavorativa. Mi sento così  frizzante  solo all'idea!
Quando ci troviamo i nostri volti sorridenti e gli occhi vispi parlano per noi, tuttavia abbiamo così tanto da raccontarci che,  immediatamente  sintonizzati ancora una volta sulla stessa lunghezza d'onda, ci riveliamo l'un l'altro tutto quel che ci passa per la mente ora a parole ora con gli sguardi.
E' la stessa sensazione appagante di affinità di quand'ero sedicenne e con gli Amici più cari, oggi come allora, mi sento reciprocamente compresa, valorizzata, benvoluta, amata, insomma....felice.
La semplice passeggiata si rivela  magnifica, non potrei desiderare nulla di più straordinario, tanto da arrivare a commuovermi, e non da sola, per la bellezza di quel che vedo e le sensazioni che affiorano.
Forse è vero, mi basta poco,  ma che percezione struggente di beatitudine,  quando, brillando al tramonto,  la neve d'intorno  si tinge d'azzurro! Dirimpetto a noi, la catena innevata dei monti che ammiriamo rapiti,  passa in rassegna i toni del rosa duettando col cielo che lieve lieve si fa intensamente sempre più blu.
Infine la volta del cielo ci svela il firmamento.




lunedì 3 dicembre 2012

come un vampiro


Quando ormai si è fatto buio  esco a piedi per delle commissioni e nell'i-pod Malika canta
Ti sento scorrere tra le mie vertebre
non so distinguerti dal veleno che
ho sulla pelle
sei nel mio stomaco come uno spiffero
Anche il freddo mi fa sentire "viva" e sembra assecondare  il testo della canzone "Grovigli".
E' una serata splendidamente tersa, ho ancora negli occhi le scintillanti vette innevate sullo sfondo del cielo blu viste nel pomeriggio a Feltre.
Un passo dopo l'altro, sembra che anche le idee, dapprima ingrovigliate,  a poco a poco si dipanino facendosi più nitide.
Mi sento bene, che bel regalo  mi ha fatto la vita.

Mi arricchisco di ogni persona che incontro. A volte mi sento un vampiro di storie altrui. Ogni persona che incontro è un messaggio e un dono. Mi stupisco di fronte ad ogni persona, soprattutto quelle più diverse da me. E imparo un milione di cose.
È così facile vivere quando incontri veramente le persone. È così facile imparare, meravigliarsi, ricevere, crescere.
Nel mondo l’unica legge per vivere davvero è incontrare la persona; sfiorarne il cuore, dove sono custoditi amori, scelte, progetti. Il luogo dove c’è scritto per chi o cosa vivi.
E per ogni cuore che incontri davvero, non basterebbe un romanzo. (A.D'Avenia) 

ancora in gara !


mercoledì 14 novembre 2012

andare



Quando la vocina chiama nulla può impedirmi di andare e stare con coloro che gioiscono del tesoro della natura, raccontano storie, si godono la vita nella sua essenza con gioia e curiosità. L’allegria è contagiosa, e riesce sempre ad allontanare tristezza, difficoltà e qualsiasi amarezza che la vita inevitabilmente a volte porta con sè.



"Perchè a volte ci vuole il CORAGGIO di essere davvero FELICI, di raccogliere un momento ordinario e trasformarlo in epico. Ci vuole coraggio a ridere di gusto di fronte a questa vita, ci vuole forza per scartare il negativo e portar dentro solo il meglio, conservare solo l'essenza della gioia.
E quel coraggio ce l'abbiamo dentro, è tutta una questione di SCELTA!
(Anton Vanlig, Mai troppo folle)

“E a volte ci si accorge di aver superato traguardi a cui nemmeno si osava puntare all’inizio dell’avventura. Il fatto è che il cammino, se condiviso con le giuste persone, risulta leggero, piacevole, la fatica lascia il posto alla voglia di fare, di dare, di essere. E ci si ritrova a voltarsi indietro, in un giorno qualunque, e non credere ai propri occhi: quanta strada, cose da folli!”
(Anton Vanligt, Mai troppo folle)
ancora "in gara"

sabato 27 ottobre 2012

un bicchiere di sole


"Invitami a bere un bicchiere di sole spiegami  senza parlare che gusto ha..." canta Malika Ayane dalla mia autoradio, mentre, chiesto ed ottenuto un insperato permesso per l'uscita anticipata dal lavoro, mi dirigo divertita verso gli amici che mi stanno aspettado per una gita a sorpresa. Un qualcosa che avrei potuto desiderare ma non osavo, che  senza pensarci probabilmente speravo.

Con spontanea allegria arriviamo alla meta, il suggestivo lago di Calaita,  muovendoci in  un tripudio di colori, riflessi e luci  emozionanti.
I sensi sono saziati dalla natura così esuberate che a momenti mi sento fantasticare di precipitare nel lago per un bagno di colore  e poi di volare sulle Pale librando sopra il bosco macchiato dai caldi colori autunnali in una sensazione di gradevole serenità.
What a wonderful world, Amici!





Domani giorno 3OO della disfida

lunedì 22 ottobre 2012

ricreazione


Quando, oggi che è domenica, la sveglia mi chiama ancor prima del solito, mi abbandono al nuovo giorno sorridendo. Dopo pochi minuti, a bordo della mia piccola ed agile utilitaria,  eccomi già  sulla strada, musica a tutto volume, a fendere le prime deboli nebbie autunnali pur  sotto un cielo  luccicante, verso una giornata da vivere intensamente.
Ripensando alle mie mete della magica estate 2012, in effetti il lago fino ad oggi  non aveva risposto all'appello, così, dopo un buon  caffè del buongiorno con gli Amici, si parte senza indecisioni ciascuno verso la propria meta.
Io e Maria, la più giovane e saggia delle mie Amiche,  ci dirigiamo verso il parco naturale di Panaveggio dove, tra magici panorami,  giungiamo agli ameni laghetti del Colbricon.
Il riflesso delle cime innevate e il giallo vivido dei larici dentro gli specchi d'acqua, così nitido e sorprendente, ci dà una gaiezza molto simile alla ricreazione dei tempi della scuola elementare. Ci abbracciamo, esultiamo allegre ed emozionate in sintonia, sentiamo le farfalle nello stomaco, la vita è bella!
Ricreazione perchè è un rigenerarsi dalla quotidianità, dalle inevitabili piccole delusioni che a volte arrivano proprio da chi non te l'aspetteresti, dall'insofferenza di ripetere le cose venute a noia che, fortunatamente, non ti appartengono più.
Un creare di nuovo, un rimodellarsi migliorando.


domenica 14 ottobre 2012

la regina e i quadrupedi


Oggi nessun programma sembra in sintonia con le mie frequenze ma a metà pomeriggio non ce la faccio più..sento la vocina che mi chiama e... vado!
Esco di casa con il mio fido lettore mpr3 carico di bella musica e ...giù per i campi a passo lesto!
Sono ormai al giorno 288 della disfida di e-podismo.
Immagino di vedere le mie mezz'ore come fossero vagoni di un treno incredibilmente mai deragliato  che ora percorro a ritroso nella memoria come in un rewind.
Dopo qualche chilometro svanisce anche quella certa malinconia che mi avvolgeva fin dal mattino e ora, intravista in lontananza la rocca d'Asolo, mi prefiggo di...raggiungerla. Poco dopo aggredisco la salita come mai  prima d'ora e quasi senza renderme conto con sorpresa mi trovo in breve tempo, ancora senza fiatone,  sotto la gradinata che porta alla fortezza simbolo di Asolo. Non indugio a zigzagare fra i turisti che sostano ad ogni gradino ora per  fotografare i dolci panorami ora le piante degli olivi ormai cariche di frutti.
Come il tempo passa inesorabile così io scandisco i gradini coi miei passi senza fermarmi mai.
Nonostante ora senta forte  il mio respiro, accelero man mano che mi avvicino alla meta.
Aggiro il fortilizio che domina la bella cittadina e comincio a scendere, felice, lungo la strada secondaria così da non incontrare nessuno fino alla chiesa di San Gottardo. Da qui in poi, come sempre succede nel centro di Asolo, mi sento in vacanza. Frotte di turisti di ogni età passeggiano caoticamente sotto i portici, noto una signora che cammina su alti tacchi meno disinvolta di un trampoliere, altri fanno la coda per acquistare le caldarroste altri ancora indugiano davanti alle bancarelle del mercatino dell'antiquariato.
Nel chiassoso viavai mi par di sentire un richiamo d'altri tempi. Non mi sbaglio! Tra rulli di tamburi musiche e balletti dell’epoca, assisto, in una magica atmosfera, alla rievocazione storica dell’arrivo e l’insediamento in Asolo della Regina Cornaro ed il suo seguito. Davvero una bella sorpresa!
Quindi riparto e come il fiume verso il mare vado giù in naturalezza  per la discesa della solitaria via Riformati. Quando poi sto attraversando la piana dei campi,  4 cani per strada (ah, De Gregori!) corrono veloci abbaiando come ossessi verso di me, e uno di loro mi seguirà fino a casa malgrado i miei timidi incitamenti "torna a casa Lassie" . Insolita la scena di io che cammino allungando il tragitto in curve continue per liberarmi del cane  e lui sempre a scodinzolarmi attorno come fossi la sua padrona. La misura sarà colma quando da un'auto mi arriveranno gli improperi per l'improvvido attraversamento della carreggiata del "mio" quadrupede!

288
E’ lontano solo ciò che non ci interessa veramente raggiungere 

lunedì 10 settembre 2012

Volareeee oh oh...


E' con gli auspici della luce di Giove, il pianeta luminoso,  che inizia la mia giornata uscendo di casa sul far del giorno di questa strepitosa prima domenica di settembre.
Arrivata nella magica Val di Fassa,  lasciato indietro tutto quello che non vale e  ammaliata dal blu dipinto di blu,  sono "decollata"  verso i 2600 metri del rifugio Principe come avessi il vento sulle ali verso qualcosa che mi diceva sali... oh sali!  
Il salire è stato davvero un incanto, come portare in palmo di mano la felicità. Senza fatica sentivo il cielo su di me, l'amicizia come una benedizione, una dolce sensazione di allegra serenità che descrivere non so.

Potrei giurare di aver visto perfino... l'arcobaleno. 






SONO DECOLLATA SORRETTA DAL TUO SGUARDO COME VENTO SULLE ALI E VERSO IL SOLE QUALCOSA MI DICEVA SALI O SALI

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/giorgia/testo-tu-mi-porti-su.html
COME UN 747 SONO DECOLLATA SORRETTA DAL TUO SGUARDO COME VENTO SULLE ALI E VERSO IL SOLE QUALCOSA MI DICEVA SALI O SALI

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/giorgia/testo-tu-mi-porti-su.html

sabato 1 settembre 2012

quando eravamo vivi


Giorno 245, mese nono, del primo anno della disfida di "e-podismo".

Circuito urbano digestivo dopo cena.
Niente di particolare nel panorama di stasera, non si vedono nè luna nè stelle e camminando veloce ( sì vabbè..) contro un leggero vento frescolino, non trovo un cane.
Però un gatto sì, e nero per giunta,  che mi attaversa la strada quando sono al giro di boa del mio abituale percorso. Si ferma sul ciglio della strada e mi scruta. Io provo a sostenere il suo sguardo felino (embè..) inducendolo a fare dietro front sì da annullare il suo passaggio iettatore,  ma niente...
Proseguo senza fermarmi, io.
Mi si accendono d'un lampo i ricordi di bambina quando a quest'ora la Rosina, una pia donna badante antelitteram del nonno, diventa una di famiglia "ad honorem",  mi metteva a dormire.
Dopo una sequela di preghiere e giaculatorie che mi pareva  infinita, durante le quali spesso sonnecchiavo, al segno di croce finale, miracolo,  mi ringalluzzivo pimpante perchè...era ora della storia!!!
Cara, cara Rosina, quante ne sapevi. Eri il mio juke box, bastava accennare il titolo scelto e tu attaccavi appassionata il racconto. Le tue preferite ovviamente erano le narrazioni a sfondo religioso con Gesù e San Pietro o i racconti di Giuseppe e le piaghe d'Egitto. Oppure narravi  il Nanon Nanon (nano o gigante ancora non so), I "trabicoli trabacoli",  una storia onomatopeica esilarante che narrava di un improbabile spegnimento d'incendio, ritrovata 4o anni dopo nella variante "Tetricole tetracole" - storia  preferita del mio amico scrittore messicano Eduardo, che ha destato in lui la voglia di narrare -
Spesso raccontavi storie paurose..."quando eravamo vivi passeggiavamo per sti cortivi, adesso che siamo morti passeggiamo per sti orti...varda varda su su quel figo me par de veder un uomo vivo, a pian a pian ghe meteron le man...", ma anche le storie divertenti di Bertoldo e "de quei da Ton".
Avventure vere (?) coi briganti dai neri mantelli, incontrati sul far del giorno andando alla messa a San Gregorio a Valdobbiadene.
Ma quella che mi faceva più paura, la mia preferita, era quella del gatto nero, che nei tuoi racconti impersonava il demonio e per quante volte lo mettessero fuori di casa lui riusciva sempre ad entrare finchè solo col getto dell'acqua santa e la visione del crocifisso,  finalmente si dematerializzava.
Quanti segni di croce sotto le coperte svegliandomi dai cupi incubi !
Quanto ci siamo volute bene.

martedì 14 agosto 2012

non farti catturare


Durante la mezz'ora di ieri sera ho ascoltato attentamente un podcast sacrosanto e, catturata, (ah, ah !) ne ho cercato il testo, che ovviamente condivido, di Simona Oberhammer tratto da "La Via Femminile" ...
Ci sono donne che pensano di trovare la loro sicurezza facendosi catturare da qualcuno...
 • Si fanno catturare da un uomo scegliendo quello che dirà loro cosa fare, cosa pensare, cosa scegliere, cosa decidere.
 • Si fanno catturare dal loro datore di lavoro accettando di essere sempre disponibili agli straordinari, alle critiche e a farsi limitare nei progetti di carriera.
 • Si fanno catturare dai figli facendosi dire che non sono brave madri, che i loro problemi sono stati causati dall'educazione che hanno ricevuto.
 • Si fanno catturare dall'amica che dice loro in ogni situazione quale vestito sta loro meglio, quale colore di capelli scegliere, cosa fare e non fare.
 • Si fanno catturare dalla madre che pretende sempre qualcosa, qualsiasi sia l'età e la situazione.
 • Si fanno catturare dalla famiglia: ogni componente ha richieste da fare, esigenze da esaudire, necessità da soddisfare.

Le "donne catturate" tante volte pensano di essere “al sicuro” ma in realtà ogni giorno che passa perdono vita, diventano mansuete e tristi come un animale in gabbia.....

E poi ci sono le donne che non vogliono farsi catturare.
Sono le donne forti, quelle che vogliono essere libere. Sono loro a scegliere. E ad assumersi le responsabilità delle loro scelte.

• A un uomo chiedono un parere ma ascoltano prima di tutto il loro intuito e la loro voce interiore.
 •Con il datore di lavoro chiedono il diritto di essere ascoltate e vogliono essere rispettate.
 • Con i figli manifestano il loro valore di madre, insegnando loro ad assumersi le responsabilità.
 • Con l'amica instaurano una relazione di scambio, dove i consigli non si confondono con le scelte personali.
 • Con la madre sono amorevoli ma non sottomesse
 • Con la famiglia sono disponibili ma senza voler strafare, per non lasciare se stesse sempre in fondo alla lista.

Le donne che non si fanno catturare sono quelle che cercano una relazione con gli altri ma senza mai sacrificare quella con se stesse, perché è nell'espressione della propria integrità che trovano la vera sicurezza.

A volte, come tante di noi, ammetto di farmi catturare pure io ma,  come per il fiatone nelle salite, c'è pur sempre un margine di miglioramento a cui aspirare !!! ;-) 

225


lunedì 13 agosto 2012

Altavia Europa 2 e il magico Lucio

In questi giorni ho  seguito trepidante con gli amici, l'incredibile impresa di Lucio, un tipo che ci fa tirar fuori il meglio di noi, 
Per chi non la conoscesse...vediamo un po' di cosa si tratta con l'aiuto della pubblicazione della Provincia di Belluno - ALTA VIA EUROPA 2 da Innsbruck a Bressanone a Feltre - a cura di Italo Zandonella Callegher:
^^^^^^^^^^^^^^^^^
Un’ Alta Via Europa nel senso reale della parola, dove si cammina in territorio austriaco da Innsbruck fino al Brennero, in quello dell’Alto Adige dal Brennero a Bressanone (ma in realtà fino al Gruppo del Sella), poi in terra veneta fino a Feltre.
Un itinerario fantastico in 22 tappe, lungo circa 340 chilometri e che ci impegnerà per oltre 130 ore di cammino.
Come un prestigioso trekking in Nepal, se non di più.

E tutto ciò fra le montagne della vecchia Europa.
Questo è stato reso possibile concretizzando il progetto “Intervento per la valorizzazione di itinerari escursionistici alpini e transfrontalieri. Il sistema delle Alte Vie Alpine: Alta Via Innsbruck-Bressanone-Feltre”, nell’ambito del programma comunitario “Interreg IIIA Italia-Austria 2000-2006”.
Grazie a questo progetto è stato possibile “assemblare” le due Alte Vie che si sviluppano a nord delle Dolomiti, praticamente vergini, con quella più collaudata e datata conosciuta, fin dalla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, con il nome di Alta Via delle Dolomiti n. 2 o Alta Via “delle Leggende”.
Un matrimonio fra culture diverse, ma unite dalla stessa passione: quella per le montagne, per le sue valli, per la sua gente
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^



cronaca dal gruppo su FB...
7 AGOSTO - PROLOGO DI AVVICINAMENTO ALLA PARTENZA
 Cari amici di Lucio vicini e lontani,
il nostro beniamino, l'ultra trailer che non necessita di pettorale (essendo il numero 1) è finalmente partito per la sua impresa che un po' sentiamo anche nostra.
Al mezzogiorno di fuoco di Trento è salito sul treno che l'avrebbe trasferito oltreconfine alla partenza, sotto l'occhio vigile dell'amico fratel Livio D.B che gentilmente l'ha accompagnato in auto fin là.
Dopo una partenza ritardata di un paio d'ore da Feltre per inghippi burocratici, l'odissea di Lucio non era che all'inizio poichè di qua e di là del Brennero è stato costretto a passare più volte da un autobus sostituivo all'altro, vuoi a causa della recente alluvione, vuoi per i lavori in corso.
Solo verso sera il “similcamoscio delle Vette feltrine” è riuscito finalmente ad intravvedere la funivia che l'avrebbe portato al punto di partenza della sua impresa.
Gli austriaci devono però aver saputo del suo arrivo e della sua fama, perchè fin da subito han voluto metterlo alla prova facendo sì che l'ultima corsa della funivia fosse partita proprio... dieci minuti prima del suo arrivo.
Come avrà reagito il nostro amico? Zaino in spalla, risalendo con filosofia l'intera pista da sci trasformando la faticaccia supplementare e non prevista in riscaldamento per i giorni a venire.
Subito dopo, con tono di voce argentino, ammirando chissà quale bel tramonto in uno scenario di favola, ha comunicato il suo arrivo alla.... partenza e da domani c'è da credere che ne sapremo delle belle.
Vai Luciooooo !!!!

8 AGOSTO – PRIMO GIORNO
ore 10:00 - Già finita la seconda tappa saluti a tutti da PEERALM dove finalmente sta uscendo il sole :-)

9 AGOSTO - SECONDO GIORNO
L’interruzione delle comunicazioni di ieri in prossimità della Truppenubungsplatz, zona di addestramento dell’esercito austriaco, aveva fatto temere che il nostro pupillo fosse stato bloccato per un qualche motivo, intrusione in territori proibiti, scoperta di chissà quali segreti militari o magari, più probabilmente per eccesso di ….velocità! Altri paventavano avesse perso il cellulare, o ancora avesse dimenticato il caricabbateria....Fatto stà che le ansie di tutti i suoi sostenitori, ma soprattutto delle sue tantissime sostenitrici, era prevedibilmente ingiustificata.
Alle prime luci del giorno è giunta infatti dal Tirolo la notizia tanto attesa!
Finalmente è stato avvistato nella nebbia l’atleta che custodisce il “segreto della sottiletta”, l’istruttore di nordic walking che mette le ali ai piedi, il sorriso in volto e l’allegria nel cuore dei suoi allievi (allieve!!!) di ogni età, insomma Lucio sta concludendo l’Alta Via della Wipptal ormai in prossimità di varcare felicemente il confine. In mattinata sarà al rifugio Europa.

*MESSAGGIO UFFICIALE*
L'irredento maratoneta di Port'Oria, impavido e fiero, alle 11.30 calpestò l'italico suolo.
f.to: Lucio Dorz Lucio

*** IMPREVISTO*** 9 agosto
Eccolo qua...è arrivato l'imprevisto e sennò che avventura sarebbe? Il nostro Indiana Jones costretto (momentaneamente) a fermarsi.
I sentieri sono impraticabili ed in attesa di ricevere istruzioni dagli esperti è sceso a valle con l'aiuto dell'amico Florian Braunhofer che ringraziamo.
Domani è un altro giorno Rossello, ops Lucio, e l'avventura continua, noi lo sai siamo tutti qui a tifare per te!!!!Forza Lucioooooooooooooooooo !!!!!!!!!!!!!!!!
 
10 AGOSTO - TERZO GIORNO ovvero ALLA RICERCA DEL SENTIERO PERDUTO
 Echi di jodler a pochi chilometri dal centro della ridente cittadina medievale di Vipiteno.
Che sia Lucio per la gioia di aver ritrovato la strada?
Effettivamente si hanno notizie certe che ormai da qualche ora il feltrino abbia iimboccato il sentiero numero 20 tra i verdi boschi e gli incantevoli prati dietro l’hotel dove ha passato la notte. In mancanza del cielo limpido ha incredibilmente osato optatare per le 4 stelle dell’albergo di Oswald Tötsch che è stato uno dei punti di forza della nazionale azzurra negli anni ottanta e che pur non avendo ottenuto successi in Coppa del Mondo è comunque riuscito a conquistare tre podi, uno in gigante e due in speciale. Anche lo sciatore, conquistato da Lucio, lo ha ospitato nel suo albergo, cena compresa e in pieno agosto, al prezzo allettante di un rifugio! E bravo Oswald !

11 AGOSTO - QUARTO GIORNO
 Il paesaggio non si conquista con i pneumatici ma con le suole, diceva un certo Duhamel, ed effettivamente i panorami che oggi avrà negli occhi di Lucio, saranno veramente da favola!
In attesa di contemplare le foto, speriamo gliene rimangano di suole, adesso che cammina con le scarpe rotte...Eih Lucio non è mica il 6 gennaio .. e suvvia, non avrai mica intenzione di arrivare scalzo come Abebe Bekila ?
Comunque in 3 ore e mezza, andando piano (sic!!!!) stamattina è arrivato e già ripartito dal Rifugio Genova dove il panorama dev'esser stato davvero strepitoso a sentirlo com’era pimpante anche salita!
Ieri sera poi ha avuto un momento di celebrità quando al rifugio il compagno di camera gli ha fatto sapere di aver letto la sua storia su Meridiani Montagne.
Grande, grande, grande Lucio!!!
P.s.: quando torni verrai ancora a camminare coi tuoi “sisters&brothers” vero???

12 AGOSTO - QUINTO GIORNO
 Ieri, facendo ingresso nel regno incantato delle Dolomiti con la sequela dei gruppi della Plose e della Putia, delle Odle e del Puez, del Sella, della Marmolada, è sembrato che Lucio non abbia camminato né corso ma... volato!
Come la cosa più naturale del mondo, instancabile, incredibile, eccezionale, stamattina alle 6:40, l'Ermes feltrino, il nostro amico con le ali ai piedi, superava di già il paradiso della conca di Fuciade al Passo San Pellegrino.
Passo dopo passo il sogno si è ormai materializzato e la frenesia dell'andare, finalmente soddisfatta in pieno, ha caricato il nostro eroe sempre più di energia con l'avvinarsi alle sue amate Vette.
Uno su mille ce la fa, canterebbe Morandi...e leggetevi il testo della canzone.

“CI SONO PERSONE CHE SI CREDONO SPECIALI.
ALTRE SILENZIOSAMENTE, LO SONO. “

13 AGOSTO - SESTO (ed ultimo!!!!) GIORNO
 Si gusta doppiamente la felicità faticata dicevano gli occhi di Lucio dopo le estenuanti fatiche di ieri quando chissà quali pensieri andavano avanti coi suoi passi. Giornata dura, priva del sonno ristoratore della notte, ma proficua giacchè ieri sera alle 20:00, al rifugio Passo Cereda, ha gustato con un certo appetito, udite, udite… una zuppa ai porcini, del cervo, dolce, caffè e un paio di birre (si stima per un totale di calorie pari a quello totale dei 4 giorni precedenti !!) . Ha apprezzato commosso il meritato e sentito saluto ufficiale dell’amministrazione comunale del luogo che ha voluto rendergli omaggio per la grandezza dell’impresa sotto gli sguardi compiaciuti degli onorati amici accorsi a salutarlo (e che non mollano mai ...)
Arrivato alfine alle sue Vette, oggi, sesto giorno di un’avventura che le tabelle ufficiali stimano possa essere percorsa “dagli umani” in 22-25 giorni, sarà una “passeggiata” arrivare prima di sera al traguardo !!
Chi lo conosce sa che Lucio adesso non vorrà risaltare vantandosi e al solito resterà semplice come le pietre che ha calpestato in questi giorni, ma facciamogli i complimenti, perdio!, se li merita davvero tutti , non trovate?
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
dall'8 al 13 agosto in sei giorni scarsi...

sabato 4 agosto 2012

l'arte di vivere


Ieri sera nei pressi dell'antica chiesetta di San Valentino dove da piccola mi avventuravo con i miei cugini in rocambolesche esperienze indimenticabili di bambini,  ho partecipato ad uno spettacolo teatrale suggestivo in cui gli spettatori, sul limitare del bosco,  erano mirabilmente coinvolti dalla narrazione alla luce di qualche fiaccola senza palchi o amplificazioni,  col sottofondo rilassante dello scorrere del torrente.
Un luogo importante per i sentimenti, i ricordi e le suggestioni , il genius locis valorizzato dalla narrazione in simbiosi tra i individui e natura dell'innamoramento del fiume Alfeo per il fiume Aretusa, del mito di Ermafrodito dalle Metamorfosi di Ovidio e la Leggenda di Giuliano di Flaubert.
Il contatto con la natura, la frequentazione dei sentieri nei boschi e di persone vivaci, la magia dei luoghi, l'esuberanza che dà trovarsi sotto un acquazzone estivo, sono sensazioni piacevoli che ho riscoperte ultimamente e sottolineate  da questa rappresentazione così speciale come indispensabili per l'arte di vivere!
217

sabato 28 luglio 2012

fata morgana

foto di Paolo Colombera


Stasera mezz'ora corroborante con buon ritmo tra le stradine deserte del mio paese ascoltando ripetutamente una canzone dei Litfiba, Fata Morgana.
"Aspetto a parlare prima che l'illusione si sia mossa
Poi scopro il confine che dall'infinito vola dentro di me
Morgana
Ho sete significa che sono vivo
Che importa se l'ultimo o il primo
Il cuore vuol battere ancora, ancora...."

Sono alla fine di una settimana di ferie contraddistinta da escursioni appaganti, passeggiate deliziose, panorami emozionanti, musica,  nuove amicizie e vecchie confermate, avatar materializzati, immagini da sogno, sorrisi e altre "piccole" tenere soddisfazioni...E' una bella sensazione sentirmi VIVA !



duecentodieci !!!!!



martedì 17 luglio 2012

pagella


Sono arrivata al giorno 199 della disfida, per rendermi conto di quanto banale possa esser stato questo mio cammino, altro che impresa !
Oggi per puro caso ho intravisto la pagella di un sedicenne straniero che per frequentare la scuola serale e conquistare il diploma di terza media ha camminato quindici chilometri tra andata e ritorno, nel tragitto casa-scuola, ogni sera dell'anno scolastico, sole pioggia vento o neve, come fosse la cosa più normale del mondo. Voti bellissimi, che mi hanno fatta gioire per questo che è proprio un bravo ragazzo, nato sì una famiglia davvero sfortunata ma che di sicuro saprà emergere.
Il suo sguardo sorridente così fresco e pulito è stato un elisir di buon inizio di giornata.
Evidentemente camminare fa proprio bene.
Buona fortuna caro giovanotto che ti iscrivi alle superiori, che tu  possa avere quel che vuoi dalla vita ed essere sempre così felice !!

lunedì 9 luglio 2012

come in un videogame




Come in un videogame, basta puntare ad un livello superiore e non sarà mai troppo tardi per  vivere una nuova vita meravigliosa.
Sulla soglia dei cinquant'anni, grazie all'appoggio di nuovi amici che ho avuto la fortuna e la gioia immensa incontrare, ieri mi son trovata,  un po' sbalordita, a vedermi come dentro un televisore puntare decisa a raggiungere un  livello  neppure ipotizzabile fino a qualche mese fa.
Partita col fresco in compagnia di un'amica, quando la notte lascia il posto all'alba, iniziamo con molta calma la ripida salita che finirà solo dopo tre ore abbondanti di cammino.
Improvvisamente, quando ormai la convinzione di riuscire comincia a vacillare eccola, la valle dell'EDEN ! Sono accolta da un'emozione così potente, dolce e incredibile da sciogliermi. Mi sembra di essere in un film ma nessuna fotografia nè racconto può trasmettere quel che ho provato alla visione di quell'immenso anfiteatro naturale di verdi pascoli circondato da cime così sorprendenti e lungamente vagheggiate! Ammirare i Piani Eterni e la corona dei monti, col sottofondo del din don delle vacche al pascolo mentre scorgo una coppia di cervi è di una dolcezza inimmaginabile e la gioia di aver superato la  barriera mentale più che fisica di poter arrivare dove mi ero prefissata come sfida personale, è davvero immensa ed appagante.

Iniziare un nuovo cammino ci spaventa, ma dopo ogni passo ci rendiamo conto di quanto pericoloso fosse rimanere fermi
(Roberto Benigni)

martedì 3 luglio 2012

non lascio, raddoppio !

ancora 15 e sono a 200!

Il secondo giorno dell'anno scrivevo così....
Oggi, seconda tappa della disfida podistica dei 100 giorni.
Il primo gennaio, si sa, è facile andare a camminare...complici i soliti buoni propositi, il cenone sullo stomaco che reclama di essere smaltito e un bel sole che ti chiama malizioso ad uscire per baciarti coi suoi tiepidi raggi invitanti.
E' oggi che il gioco  si fa duro.
Un lunedì che è più lunedì del solito, il primo dell'anno e per giunta lavorativo quando i più sono ancora in ferie e, come non bastasse, piove.
Quelli che fino a ieri mi apparivano i propositi più fermi della mia vita, sembrano vacillare ....
Un bel giorno d'aprile la disfida dei "cento giorni" è finita ed è cominciata quella dei "100+" che consiste nell'andare avanti ad oltranza. Iscritta un po' svogliatamente, per emulazione degli amici,   forse convinta di aver fatto fin troppo per il mio standard, oggi mi ritrovo soddisfatta al giorno185 di mezz'ore epodistiche, che spesso diventano un'ora e a volte anche più. 
Non sempre trovo il tempo di scrivere qui le bellissime esperienze che sto vivendo ma sono veramente soddisfatta e diciamo che ormai la disfida è...con me stessa !
Avanti ! Ancora.

mercoledì 20 giugno 2012

al chiaror del mattin


Nel mese di giugno le mie disfide quotidiane dei "100+"  sono andate di scena al sorgere del sole, tra il cinguettio di uccellini festanti alla bella stagione tra boschetti, prati, vigneti e  campi di mais nei pressi di casa.
Ultimamente ho incontrato spesso una famiglia di fagiani, una bella covata da più di 10 piccoli che, al mio passaggio,  mamma fagiana mette in salvo spingendoli nell'erba fitta o in qualche cespuglio. Il padre invece, vigila "impavido" le mie mosse andando avanti e indietrocome una gallina finchè ho voglia di stare a guardarlo ma senza mai spiccare il volo come invece spererei.
Il passaggio di qualche lepre, all'opposto, è come un flash.
Senza quasi accorgermene, le mezz'ore quotidiane son diventate ore abbandanti, consuetudine piacevole, quasi necessaria.
Posso affermare insomma di averci fatto... il callo ! :-)



martedì 19 giugno 2012

l'avverarsi di un sogno


Quando pensi a una cosa come irraggiugibile per lungo tempo e poi il tuo sogno diventa realtà,  hai una percezione di beatitudine tale da commuoverti.
Sabato scorso, arrivare senza difficoltà al Rifugio Dal Piaz è stato per me entrare in quel sogno a lungo sognato, la rassicurante consapevolezza di poter riuscire laddove mai, almeno  almeno fino a un anno fa, avrei lontanamente immaginato.
Ritrovarmi in luoghi intensamente vagheggiati grazie a immagini, filmati e racconti, la natura così delicata nelle strabilianti fioriture e nel volo di splendide farfalle,  così dura e magnifica nei detriti impressionanti,  superba nelle cime, ha lasciato in me una delicata sensazione di leggera dolcezza.


Ognuno di noi ha un paio d'ali ma solo chi sogna impara a volare 
(Jim Morrison)

domenica 17 giugno 2012

verso gli alpeggi


Che privilegio, due gran belle giornate in sequenza a veder  posti eccezionali con gente amica che ti far star bene.
In un clima da scampagnata ideale, accompagnati dal nostro istruttore di NW preferito, abbiamo camminato verso le malghe Canidi e Mont in perfetta armonia,persone di ogni età e capacità fisica tutti sullo stesso piano, tra le consuete risate e il benessere di camminare rilassati in bella compagnia.
Grazieee  !!!

La gentilezza delle parole, crea fiducia...
La gentilezza dei pensieri, crea profondita'...
La gentilezza nel donare, crea amore...(Lao-Tzu )

finalmente Dal Piaz !

Quando i sogni si realizzano....

sabato 9 giugno 2012

come fosse Natale


Sola soletta, son tutti a feste stasera.
Poco male, dopo la notizia di oggi ho bisogno di  meditare e cercar di capire come e se potrò esser d'aiuto a una cara persona.
Allungo la passeggiata serale e mi azzardo perfino ad oltrepassare il guado che mi porta in luoghi che conosco poco, tanto da...perdermi. E' relax vero camminare senza meta nella campagna asolana. Passo dopo passo torno ad essere ottimista finchè...non mi trovo al buio nel bosco. Allora sì che corro !!!! Come Hansel e Gretel cerco una lucina di riferimento e similmente a loro vado in direzione proprio di una casetta lontana.
Ritrovata infine la via maestra , mi aspetta la lunga salita verso casa. Inaspettatamente cammino ancora veloce, sono sorpresa. Anche lo scenario  così...natalizio è formidabile. Una miriade di lucciole intermittenti mi accompagna nel buio come il cielo stellato  nelle fredde notti d'inverno.
Che spettacolo traguardare così la disfida 100+ stasera!!!!

mercoledì 6 giugno 2012

strano che non ci sei


...di quante cose eri parte e centro
e penso che non ci sei..
se penso che non ci sei
E' bello il tempo che è rimasto dentro,
ecco perchè ci sei, ecco perchè....                         


 ciao papà...


Ti cerco nelle zone imprecise dove si vede appena Dove la voce è debole e si sfila Ritornano improvvisi gli occhi Il suono del tuo nome Qualcosa che fa male Sono strade che attraverso fino a te Chissà se mi vedrai E chiudo gli occhi per avvicinarti Strano che non ci sei Strano che non ci sei E spengo tutto per aspettarti Strano che non ci sei Strano che non ci sei Ti cerco nelle zone imprecise Nei calcoli sbagliati Nei giorni sparsi in terra spezzettati Mi sembra di vederti adesso con passo nuovo e leggero e brilli dove tutto è spento Come un sogno ritornato controvento mi ritroverai E scrivo ancora solo per parlarti E’ strano che non ci sei, Strano che non ci sei E chiudo gli occhi e puoi toccarmi E’ strano che non ci sei, Strano che non ci sei Sai, a parlarsi davvero non si riesce quasi mai, chissà come si fa Di quante cose eri parte e centro e penso che non ci sei, Se penso che non ci sei… E’ bello il tempo che è rimasto dentro, ecco perché ci sei, ecco perchè

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/pacifico/testo-strano-che-non-ci-sei-feat-samuele-bersani.html
Testo della canzone Strano che non ci sei feat. samuele bersani di Pacifico dall'album Una voce non basta Ti cerco nelle zone imprecise dove si vede appena Dove la voce è debole e si sfila Ritornano improvvisi gli occhi Il suono del tuo nome Qualcosa che fa male Sono strade che attraverso fino a te Chissà se mi vedrai E chiudo gli occhi per avvicinarti Strano che non ci sei Strano che non ci sei E spengo tutto per aspettarti Strano che non ci sei Strano che non ci sei Ti cerco nelle zone imprecise Nei calcoli sbagliati Nei giorni sparsi in terra spezzettati Mi sembra di vederti adesso con passo nuovo e leggero e brilli dove tutto è spento Come un sogno ritornato controvento mi ritroverai E scrivo ancora solo per parlarti E’ strano che non ci sei, Strano che non ci sei E chiudo gli occhi e puoi toccarmi E’ strano che non ci sei, Strano che non ci sei Sai, a parlarsi davvero non si riesce quasi mai, chissà come si fa Di quante cose eri parte e centro e penso che non ci sei, Se penso che non ci sei… E’ bello il tempo che è rimasto dentro, ecco perché ci sei, ecco perchè

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/pacifico/testo-strano-che-non-ci-sei-feat-samuele-bersani.html
Ti cerco nelle zone imprecise dove si vede appena Dove la voce è debole e si sfila Ritornano improvvisi gli occhi Il suono del tuo nome Qualcosa che fa male Sono strade che attraverso fino a te Chissà se mi vedrai E chiudo gli occhi per avvicinarti Strano che non ci sei Strano che non ci sei E spengo tutto per aspettarti Strano che non ci sei Strano che non ci sei Ti cerco nelle zone imprecise Nei calcoli sbagliati Nei giorni sparsi in terra spezzettati Mi sembra di vederti adesso con passo nuovo e leggero e brilli dove tutto è spento Come un sogno ritornato controvento mi ritroverai E scrivo ancora solo per parlarti E’ strano che non ci sei, Strano che non ci sei E chiudo gli occhi e puoi toccarmi E’ strano che non ci sei, Strano che non ci sei Sai, a parlarsi davvero non si riesce quasi mai, chissà come si fa Di quante cose eri parte e centro e penso che non ci sei, Se penso che non ci sei… E’ bello il tempo che è rimasto dentro, ecco perché ci sei, ecco perchè

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/pacifico/testo-strano-che-non-ci-sei-feat-samuele-bersani.html

martedì 5 giugno 2012

un passo dopo l'altro


Disfido dopo cena verso est in direzione dei campi sotto un cielo terso.  Il monte Cesen, che oggi sembra vicinissimo,  fa capolino dietro ai colli con un decoro di nuvolette rosa che sembrano là per farsi guardare, sorrido al pensiero di quante ore ci metterei ad attraversarlo. Per un tratto mi trovo a camminare con lo sguardo all'insù ad osservare candidi batuffoli che qua e là spiccano sullo sfondo azzurro.  Intorno il panorama è delizioso e mi sento lieta,  camminare non è più disfida, nè motivo per dimagrire, nè null'altro che un vero piacere che assaporo dolcemente pervasa da un senso di completezza.
 Macchè mezz'ora,  stasera la voglia di continuare un passo dopo l'altro finchè non sarà buio è gratificazione! Sono a casa quando sparute nuvole gialle riflettono ad occidente il sole che cala, neppure la più rinomata delle SPA avrebbe potuto farmi star così bene stasera.

lunedì 4 giugno 2012

tutti i toni del verde

Piove non  piove, si va o si resta... Le previsioni meteo non combaciano tra loro quando durante una cena ipotizziamo un giretto domenicale. C'è chi  fedele ad un impegno proprio non può, chi vorrebbe venire ma non sta bene, chi ha altro da fare...ci lasciamo con un punto di domanda. Sabato sera cala un po' l'indecisione ma ormai è troppo tardi per chiamare gli amici...e poi magari piove, chissà.
...
Non sono ancora le sette di domenica che dal cellulare arriva il via libera alla partenza, senza esitazione mi avvio soddisfatta  sorridendo tra me, del resto ero già pronta, non aspettavo altro.


Addentrarsi in quella valle strabiliante sarà come un sogno nelle gradazioni del verde, rilassamento inaspettato, gioia per gli occhi ed il cuore, amicizia sincera, pace interiore, incontri fortuiti... un regalo bellissimo !

E la disfida prosegue.
Camminare, del resto, non è mai stato così appagante.

lunedì 28 maggio 2012

giardini asolani

27 maggio
In questa domenica ecco la prova che per godere di belle cose non occorre andare chissà dove.
Un tuffo nei giardini segreti di Asolo in serena compagnia mi diverte e meraviglia. Faccio scorta di buonumore perl'intera settimana a venire.
Salendo a passo svelto anche la disfida di e-podismo è stata rispettata, che potrei voler di più dalla vita oggi?

il vento caldo dell'estate

28 maggio
La necessità di muoversi ogni giorno per la disfida dei 100+ mi porta stasera,  malgrado diverse faccende che implacabili mi attenderebbero, ad attraversare il rigoglioso campo di mais  dietro casa e poi a scendere la valle fino al boschetto dal quale, salendo,  raggiungerò il mio percorso preferito.
La colonna sonora de "I pirati dei Caraibi" mi dà il ritmo e  carica giusta per uscire dalla fitta boscaglia  prima possibile, senza  imbattermi nell'addentato temuto cinghiale.
Seguo le stradine campestri ormai note fino ad arrivare,  proprio dietro al vigneto,  alla mia meta.
Eccomi , "sulla prua" di quel che immagino un grande veliero,  ad ammirare  la verde vastità della campagna sottostante e percepisco quella tranquillità interiore simile a quella che  mi potrebbe offrire l'immensità del mare...
Poi, tornando sui miei passi, una folata calda di vento  mi sorprende rumororeggiante tra gli alberi  e sembra spingermi  fin quasi a casa. Man mano che si placa  escono le lucciole a completare il delicato quadretto agreste e sono avvolta dalla consapevolezza di abitare in un posto bello dove la natura è sempre generosa.


sabato 26 maggio 2012

ipocrisia


"Se oggi non valgo nulla, non varrò nulla
nemmeno domani; ma se domani scopriranno in me
dei valori, vuol dire che li posseggo anche oggi.
Poiché il grano è grano, anche se la gente
dapprima lo scambia per erba."
(Vincent Van Gogh)

giovedì 24 maggio 2012

altavia



Questa sera con “i soliti noti” siamo a supportar l’amico Lucio, protagonista  a Pedavena, con personaggi importanti, della serata sull’Alta via n.2. 
Dopo una bruschetta allegramente divorata di gusto  in birreria,  ecco " l'allegra brigata",  affrettarsi alla “sala degli elefanti” a trovare un buon  posto per godere al meglio la serata.
Ci piazziamo, neanche fossimo degli alpinisti incalliti,  dalla seconda fila in poi, ma solo perchè la prima è riservata!  Davanti a noi sisters siederanno proprio i due alpinisti che per primi l’hanno percorsa per primi nel lontano 1969.  Uno dei due, neanche fossimo sue colleghe, si gira sorridente  e ci mostra soddisfatto  gli  articoli di giornale, le foto di allora e altro materiale originale che testimonia la sua impresa. Che tipo in gamba! Provo un po’ di imbarazzo al pensiero che io e Mirta saremo probabilmente le uniche presenti in sala a non essere neppure mai salite al vicino rifugio “Dal Piaz”, ma ci consoliamo a vicenda sussurrandoci che rimedieremo tout court. Lucioooo!!!!! 
In breve tempo la sala è gremita fino all’inverosimile ed è più piacevole di quanto potessi immaginare seguire i racconti di imprese così incredibili  narrate da uomini che l’umiltà fa davvero grandi. Chapeau !
Rivedo il mio prof di scienze dell'ultimo anno delle superiori.
Quando finalmente entra in scena il "nostro" recordman, alla sua presentazione,  un "ooohhh" di meraviglia aleggia in sala e in conclusione gli applausi sono fragorosi (qui la colonna sonora ideale sarebbe We are the champions).
Per quale caso del destino, noi, così "impediti" siamo diventati così amici di un simile fenomeno se lo chiedono in tanti; consapevoli del privilegio della preferenza e di andare a camminare con lui,  ne siamo onorati.

domenica 20 maggio 2012

sulle orme del cinghiale


L'hai fatta la "mezz'ora" oggi? A questo quesito di mio marito mentre ceniamo, mi trovo a rispondere, che accidenti no, non l'ho ancora fatta, me ne ero perfin dimenticata, possibile?, e adesso...piove!
Nessun problema, poco dopo partiamo con l'ombrello e attraversiamo i campi appena seminati di mais dietro casa, imbattendoci fin da subito nelle inquietanti orme dei cinghiali, troppe per i miei gusti e a quest'ora di sera per giunta.
Più giù dopo i vigneti, proprio dove un usignolo si esibisce in un avvicente concerto, attraversiamo il torrente gorgogliante e continuiamo la passeggiata  tra i ginepri in piena fioritura.
Ormai si è fatto buio e adesso il canto dell'allocco ci accompagna fino al carpino centenario che ha dato il nome alla via adiacente luogo dove anni fa una bambina trovò la morte come ricorda una piccola lapide.
Per fortuna non crediamo a certe leggende e continuiamo sereni per un tratto di campagna panoramico che ancora non conoscevo fino ad arrivare al ponte sul Muson, dove i miei giovani  nipoti sono soliti pescare le trote che talvolta generosamente mi regalano.
Ultimo strappo in salita nell'oscurità assoluta per un'ora abbondante di camminata inaspettata, spedita e gratificante.