sabato 2 novembre 2013

sul ponte Bassano a guardar lontano


« C'era questo di meraviglioso nel regno dei Longobardi: non c'erano violenze, non si tramavano insidie; nessuno opprimeva gli altri ingiustamente, nessuno depredava; non c'erano furti, non c'erano rapine; ognuno andava dove voleva, sicuro e senza alcun timore. » Paolo Diacono, Historia Longobardorum
L'escursione di questo primo sabato di novembre lungo il sentiero sulla sponda sinistra del Brenta mi catapulta nel passato. Ascoltando la guida, mi par di vedere i viandanti in preghiera prima di attraversare il guado nella chiesetta longobarda di San Bortolo o nelle chiese incastellate nei pressi della strada Imperiale che portava in Germania. Sulla sponda opposta si racconta di Ponzo di Melgueil, l'abate di Cluny che , di ritorno dalla Terra Santa, diede vita al progetto di costruzione di una grandiosa abbazia dedicata alla Santa Croce, il simbolo dei Crociati.
Fantasticando nel passato, procediamo spediti lungo la piacevole riva boscosa, stavolta senza troppo perderci in chiacchiere, complice un ritmo di camminata davvero sostenuto.
Il giro è lungo ma stiamo bene in questo gradevole percorso pianeggiante, respiro armonia e mi sento appagata.
Lungo il cammino, un  delicato pensiero  raggiunge mio padre che questi luoghi hanno visto bambino.
Coi miei amici conveniamo che “questi del nordic” hanno veramente il merito di aver schiodato da sedie e divani tante persone che mai avrebbero calcato questi e altri sentieri. Con gli amici siamo  allegri e rilassati, parliamo di neve, di ciaspe e di rifugi pensando alle prossime escursioni tra i monti.
Più tardi, zainetti in spalla,  in centro a Bassano visitiamo la mostra fotografica del CAI così abbigliati da escursionisti.
Divertita e compiaciuta, tra me e me sorrido di gusto.



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