mercoledì 25 giugno 2014

è tutto un andare



E' tutto un andare su per la strada che porta a cima Grappa. Chi in auto, chi in moto, i più in bici e poi, tra quelli a piedi, chi di corsa e chi a passi lenti.
Mi chiedo dove nasca questa sorta di slancio collettivo a salire, così diverso per ognuno.
Noi siamo qua per procurarci del buon Morlach da Pierino, il nostro casaro preferito ma... mica subito!
Parcheggiata l'auto a Campo Croce, inforchiamo il sentiero CAI n. 100, anche noi come gli altri “ad excelsa tendere”, con pacatezza per risparmiar fiato, si parte, avanti (con calma) Savoia!
Il dislivello è notevole ma i panorami verso la pianura sono appaganti e le fioriture generose. Deltaplani variopinti virano e disegnano sogni.
Man mano che si sale le nebbie celano lo scenario immaginato. Mi sento a mio agio procedendo compiaciuta in quest'ovatta; il vento, i miei passi, il mio respiro sono appagante tranquillità.
Intravvedo, come fantasmi lontani, pallide vacche bianche pascolare sul colle di fronte, allorquando un raggio vivido e improvviso le illumina colorando la scena di una luce gioiosa così cinematografica da farmi percepire, nella mia fantasia, una colonna sonora da “oscar”.
Che spettacolo! Come si dice,  è proprio vero che le cose più belle non si possano comprare.
Avanti. La salita è dura e io mi diverto, me l'avessero pronosticato un paio di anni fa, mica avrei creduto fosse possibile. Quando la segnaletica CAI indica mancare solo mezz'ora alla meta, e poco dopo addirittura quindici minuti, sono effettivamente scettica.
A un richiamo di Giuseppe sollevo lo sguardo. Esterafatta, scorgo, tra le nebbie,  sventolare vicino  il tricolore sul famoso sacrario monumentale.
La vetta del monte è raggiunta e con lei una terapeutica quietudine.

Nessun commento:

Posta un commento