sabato 8 giugno 2013

il giallo della domenica





Era da tempo che aspettavo di calcare i luoghi dei "Miracoli di val Morel".
Come il protagonista de "Il deserto dei tartari", l'attesa cominciava a logorarmi , finchè oggi, finalmente, ne ho avuto a sorpresa piena soddisfazione.
Nello scenario delizioso di un gioioso sboccio di centinaia di grappoli dorati di   maggiociondoli, ho avuto  la dolce conferma di amicizie affiatate e nuove estrose conoscenze interessanti.
Come una ventata di serenità e di luce, hanno acceso il mio buonumore dopo qualche giornata di bigia malinconia.

Questa pianta, detta anche "pioggia d'oro" era ritenuta magica e simbolo del dubbio per i suoi semi che mentre sono innocui per cervi, lepri e conigli, ed in genere per gli animali selvatici, sono invece velenosi per l'uomo e per gli animali domestici. Vuole la leggenda che nei tempi passati le streghe usassero il Maggiociondolo per preparare bevande psicoattive che davano loro senso di LEGGEREZZA E INCOSISTENZA DEL PESO CORPOREO. Questo fatto che si può interpretare come il così detto "volo della strega", in quanto durante i loro raduni estatici esse cercavano di trasferire la loro coscienza e consapevolezza in altri mondi, portava le streghe a farsi riconoscere tra di loro utilizzando una verga, che rappresentava l'emblema della loro arte, questa era di maggiociondolo, simbolo del volo e della vittoria sui vincoli del corpo e della materia. Forse da qui nasce il mito della STREGA che vola sulla scopa, durante l'inquisizione molte "verghe sospette" furono camuffate da scope, infilate in mazzi di saggina, passarono per normali utensili.

I momenti cupi e tristi nella vita sono molti. Assapora quelli felici e fanne tesoro.
- Dal libro di vetta del Pizzo Leone -


 


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